Storia dell'automobile: Benzinai e pompe di benzina: l'evoluzione della specie

Storia dell'automobile: Benzinai e pompe di benzina: l'evoluzione della specie

Oggi fare benzina è una cosa scontata e le stazioni di servizio sono una componente fissa del nostro paesaggio. Non è sempre stato così: il rifornimento si è evoluto nel tempo, con la diffusione degli impianti e con le guerre di marketing tra compagnie petrolifere.
A inizio '900 la benzina in Italia era venduta in farmacia e in drogheria: contro i pidocchi, dicevano, ma anche per le lampade a olio e come smacchiatore. Le poche automobili circolanti acquistavano il carburante direttamente nella latta o si rifornivano alle prime, rudimentali pompe di benzina fuori dal negozio.
Nel 1913, a Pittsburgh, fece la sua apparizione la prima, vera stazione di servizio.
Bisogna aspettare gli anni '20 per vederle anche in Italia: con la diffusione delle auto e la motorizzazione del paese si diffusero, e le società petrolifere fecero il loro ingresso nel nostro Paese.
Nelle starde e sui giornali si moltiplicavano grafiche e annunci promozionali, il marchio era centrale: doveva diventare familiare e riconoscibile, ispirando quella fiducia che avrebbe reso i clienti fedeli per tutta la vita. Così, sulle pompe fecero la loro comparsa i globi luminosi, ben visibili anche di notte: bisognava sempre ricordare dove si stava facendo benzina!
Un ruolo importante lo giocavano i simboli: dall'omino Fiat alla conchiglia Shell, per arrivare nel secondo dopoguerra al cane a sei zampe della Agip, al Tigre di Esso e al Pegaso di Mobil. Se negli anni '30 a fare la differenza era la qualità del prodotto, durante il boom economico, negli anni '50-'70, si puntava piuttosto sui gadget e sul servizio. Tra impianti moderni, autolavaggi e ragalini, iniziava un periodo in cui i benzinai si facevano una vera e propria guerra all'ultimo cliente.
Accanto alla radio e ai giornali spuntava infine la televisione anche in Italia, e le compagnie petrolifere, ne approfittarono subito(il primo sketch della prima puntata di Carosello, andata in onda su programma Nazionale il 3 febbraio del 1957, era della Shell).
Apprezzatissimi i gadget, dalle radioline ai giocattoli, dagli articoli da spiaggia agli orologi, ma gradualmente la pratica di regalare oggetti fù sostituita da bollini e raccolte punti che, ricompensando la fedeltà del cliente, mettevano a disposizione premi più ricchi e allettanti.
Quell'epoca però è finita. In tempi moderni, tante società hanno lasciato l'Italia e, soprattutto, sembra che l'affezione al marchio sia acqua passata. Uno studio ha fatto emergere quanto siano cambiate le abitudini degli automobilisti alla stazione di servizio, a partire da un buon 63% degli italiani preferisce il self-service, mentre sono perlopiù le donne (60%) che si affidano al benzinaio.
La maggior parte deglia automobilisti, circa l'87% è ancora cliente fisso di un impianto, ma i fattori che influenzano la scelta sono cambiati: il 62% guarda il prezzo, il 28% la posizione, il 7% sceglie in base al marchio e solo il 3% fà caso alla cortesia del gestore.
Insomma il marchio ha ancora il suo peso, ma le esigenze sono diverse: non più gestori sorridenti, gadget curiosi e colori sgargianti; piuttosto, prezzi bassi, self facili da usare e, magari, presenza di colonnine elettriche, metano e idrogeno.
C'è tuttavia un ritorno al passato sotto altri aspetti: all'inizio le pompe di benzina erano abbinate ad altre attività, come empori e negozi; oggi si assiste a qualcosa di analogo: per i benzinai del futuro si parla di centri commerciali, pizzerie, addirittura palestre, perchè con la diffusione delle auto elettriche, agli automobilisti bisognerà pure proporre qualcosa da fare durante la ricarica!
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